La lavorazione del grano duro funge da filo conduttore. Ogni boccone di pasta ci catapulta nel cuore della storia d’Italia, in un passato remoto quando geografi arabi, a mo’ di guide turistiche ante litteram, sperimentavano a Palermo per la loro prima volta “cibo di farina in forma di fili”, da loro denominato triyah (derivato dalla radice tari-, con significato di “fresco, umido”).
Era il 1154. Al-Idrisi menziona nelle sue croniche come questo cibo dalla forma e dalla consistenza singolari si esportasse, già a quei tempi, in botti in tutta la penisola. Tutt’oggi in Sicilia si trovano la “tria bastarda” e i “vermiceddi di tria”, mentre nel barese esiste la “tridde”.
buononaturale si propone di perpetuare la millenaria natura da esporto di prodotti italiani che già nel passato sono riusciti a conquistare il palato e l’immaginazione di tipi umani diversi.