Bisogna aspettare un medico senese del 1500, tale Pier Andrea Mattioli, perché il riso diventi vero e proprio ingrediente gastronomico, abbandonando la veste di spezia e medicinale dei secoli precedenti. Dal 1924 in poi, dopo decine di innesti miranti a rendere le colture originarie resistenti al brusone, un piccolo parassita, nascono le varie soluzioni risicole attuali.
Alle selezioni di riso si accosta la varietà dei metodi di preparazione. Ben presto, dalla minestra di riso nasce il risotto, per successive trasformazioni della tecnica di cottura. Quella del riso è, infatti, storia dell’incontro tra capacità creativa e rispetto della tradizione italiana da parte di cuochi e critici, che tutt’oggi continuano a misurarsi nell’utilizzo di questo ingrediente versatile.
Il farro è un cereale ricco di fibre ed ipocalorico. Contiene proteine vegetali e acido fitico, un ottimo antiossidante, oltreché un basso indice glicemico. Questo alimento è utile per chi soffre di diabete, contro il colesterolo, e favorisce la digestione. Può essere consumato in insalate o minestre, trasformandosi in un pasto completo quando è accompagnato dai legumi.
Greci e Romani si alimentavano con pane e zuppe a base di orzo. Perfino i gladiatori si cibavano d’orzo per le sue qualità energiche. Anche questo cereale presenta note proprietà antinfiammatorie e di regolarizzazione della funzionalità intestinale, utile soprattutto in caso di stitichezza.
La polenta vanta uso precedente a quello del pane. Fin dal tempo dei Romani, la puls si realizzava mischiando acqua e farina di cereali. Per la popolarità è stata paragonata agli odierni spaghetti, ma in realtà si può considerare piuttosto l’antenato della polenta.
La nostra polenta si realizza a partire da semola di grano duro. La differenza dalla farina? Semplicemente, prodotti con granelli più grossi rientrano nella famiglia delle semole, mentre granelli più piccoli portano alla definizione di farine.
Occorrono cinque minuti del tuo tempo per realizzare la polenta buononaturale.