Nuove linee guida dai Ministeri italiani per un’alimentazione sana e sostenibile.
Tra le indicazioni l’incremento nel consumo di frutta, verdura, cereali e legumi, la riduzione al ricorso di integratori e un occhio alla sostenibilità.
Su iniziativa dei 4 Ministeri (Salute, Agricoltura, Ambiente e Istruzione), in collaborazione con un team di esperti (biologici, nutrizionisti e dietologi), è stata presentata nei giorni scorsi, a Roma, la quarta revisione delle linee guida sull’alimentazione, a circa 15 anni dall’ultima. Il documento, predisposto dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del CREA, è supportato da un voluminoso dossier scientifico disponibile a questo link: www.crea.gov.it.
I punti cardine:
- Maggior consumo di frutta e verdure. In precedenza incorporati in un’unica raccomandazione, questi alimenti risultano predisposti in un’apposita sezione vista la loro importanza. Il consumo medio degli italiani si attesta ancora a quasi la metà della dose giornaliera suggerita (450g di frutta e 400g di verdura). Notevole il supporto scientifico che ne attesta l’efficacia nella prevenzione alle malattie cronico-degenerative ed obesità.
- Ampio ricorso a legumi e cereali. L’attenzione si focalizza anche sul maggiore impiego di legumi e cereali suggerito (3-4 porzioni a settimana), dove finora si attesta uno scarso utilizzo (meno di una porzione a settimana). Un modo per trarne il massimo beneficio, non presentando controindicazioni, come accade invece per la carne.
- Riduzione al ricorso di integratori e maggiore sostenibilità. Altra indicazione rilevante concerne il ricorso alle diete e all’uso improprio di integratori. Le direttive riguardanti la sostenibilità in chiave sia ambientale che economica e sociale convergono su alimenti che contemperano non solo esigenze nella lotta agli sprechi e alla salvaguardia del pianeta, ma soprattutto il benessere dell’organismo con un occhio al risparmio. Frutta, verdura, pesce azzurro, latte, yogurt e uova sono quindi tra i cibi più raccomandati.
Mentre in passato ci si preoccupava di correggere le carenze, l’orientamento attuale va aldilà del mero soddisfacimento alimentare. Il tema della “sana alimentazione” è assai delicato, sia in termini di salute e prevenzione che di sostenibilità, assurgendo ad un vero e proprio indicatore di qualità della vita.